La rieducazione posturale nel ciclismo professionistico

Il concetto di postura è complesso e risponde a più di un significato. Può identificare la posizione che si assume quando si è eretti; può riferirsi ad atteggiamenti corporei specifici, come stare seduti alla propria scrivania in ufficio, sul divano o in sella a un mezzo di trasporto e riguarda espressamente una condizione di dinamismo e adattamento all’ambiente esterno.

Postura è equilibrio e ottimizzazione della relazione tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda: per adattarsi alla condizione esterna, il soggetto assume una posizione o una serie di posture ideali, mettendo in moto un intero sistema che ha la funzione di contrastare la gravità, opporsi alle forze esterne, permettere l’equilibrio nel movimento, guidandolo e rinforzandolo. Non sempre questo accade nel modo più giusto. Le posture che non rispettano le curvature standard producono un risultato di vizi posturali, situazioni di stress e tensioni anomale.

Ogni sport ha le sue peculiarità e il desiderio di ogni atleta è quello di raggiungere la vetta, talvolta senza sufficienti basi di pre-atletizzazione, che sono necessarie a supportare e giustificare un impegno muscolare significativo. Ogni attività richiede una specifica dose di impegno per un profilo sportivo definito. Le problematiche dolorose a carico dell’apparato locomotore incombono quando l’impegno non è supportato dal giusto profilo.

Innanzitutto, le dinamiche presenti nel ciclismo permettono di considerarne la pratica come un elemento di disturbo e stress per la colonna vertebrale. La schiena è sottoposta a notevoli carichi che occorre ridistribuire correttamente tra i vari segmenti corporei per evitare di evolvere in problematiche posturali e dolorose.

La postura tipica di un ciclista dotato di buona mobilità prevede flessione anteriore della colonna, con modifica delle curvature fisiologiche accompagnate dal movimento del bacino intorno all’asse bicondiloideo. Di conseguenza, si verificherà lo scarico di gran parte del peso corporeo nella zona che appoggia sul sellino (ischio-pubica), accentuazione della cifosi dorsale e della lordosi cervicale derivante dalla visione frontale della strada. In questa posizione, il peso della testa non grava verticalmente sulla colonna ma è distante dal punto di appoggio, causando un maggiore affaticamento muscolare.

Soprattutto nella dinamica della pedalata, le articolazioni e i segmenti scheletrici coinvolti sono orientati a trasmettere energia alla bicicletta con un’azione ciclica e ripetitiva, in quanto il mezzo costringe ad eseguire movimenti che hanno le stesse traiettorie ed escursioni angolari. L’errato svolgimento di questi movimenti potrebbe determinare patologie infiammatorie o degenerative anche a carico delle ginocchia.

Chi si avvicina a questo sport, ha bisogno di terapie e programmi riabilitativi mirati per migliorare il quadro clinico e le prestazioni, attraverso una serie di esercizi atti a mantenere e rimodellare la mobilità della persona. Il riequilibrio funzionale della muscolatura e delle articolazioni favorisce le capacità del ciclista e incrementa la sua potenza sui pedali.

Equistasi® propone un approccio intelligente, funzionale e altamente specifico che garantisce al ciclista numerosi benefici e ne abbatte le limitazioni fisiche. L’approccio biomeccanico analizza la postura e il movimento corporeo dello sportivo, con lo scopo finale di risolvere le problematiche dolorose e ottimizzarne il gesto atletico.
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